mercoledì 7 settembre 2011

I Monti Adirondack

Foglie morte sullo specchio di Lake Placid
Vorrei partire a parlare dalle immagini che troverete in questa pagina, scattante nella quasi totalità dal fotografo di National Geographic Michael Meldford. Sono foto di una bellezza incredibile, che fanno capire quanto la natura sia bella. Queste sono state scattate nell'Adirondack National Park, nello stato di New York. Nonostante io personalemnte in Italia non abbia mai sentito parlare di qeusto parco, mi sono molto incuriosito e ho iniziato a ricercare, partendo dalla rivita sopracitata, informazioni interessanti e anche qualche altro scatto mozzafiato.
"... ci si ritrova circondati da muri di alberi alti e scuri (pecci rossi, abeti balsamici, faggi, abeti canadesi), salvo poi accorgersi improvvisamente di un'ostinata presenza rocciosa." National Geographic Italia - Settembre 2011 - pagina 89
L'autunno illumina il parco dei colori del sole, che contrastano con l'azzurro degli specchi d'acqua.
 I monti dell'Adirondack sono situati all'interno dell'omonimo parco, che ricopre quasi 25 mila chilometri quadrati, un'area veramente immensa, che è più grande di numerosi parchi statunitensi messi insieme (fra cui Yellowstone) e del Vermont.
L'inverno porta neve e affievolisce tutti i colori, dalle tonalità pastello
Fino alla decimazione da parte degli europei, gran parte del territorio era dei Mohawk, una tribù sedentaria, che furono costretti ad emigrare in Canada. Nel 1895 si decise di porre fine all'erosione che interessava i massici dell'Adirondack a causa della deforestazione, preservando le numerose varietà vegetali presenti. Dobbiamo pensare alla zona non come è oggi, ossia una foresta quasi vergine e incredibilmente rigogliosa, ma come un luogo dove si praticava il disboscamento per alimentare la richiesta del settore siderurgico che si insediò sulle rive degli affluenti dell'Hudson (il fiume che bagna New York City). Senza la saggia decisione di istituire un parco nazionale, quasi sicuramente questa sarebbe diventata una zona totalmente senza alberi, magari con caratteristiche semidesertiche.
Attualmente il parco ospita numerossisime specie di flora e fauna (53 di mammiferi), che vengono gradualmente reintrodotte.
La cosa che più mi ha colpito di questo luogo è l'effetto delle stagioni sui colori, che variano in modo incredibile. In particolare l'autunno, con i suoi colori caldi, porta un'atmosfera quasi magica; come l'inverno, dove neve e nebbia dominano il paesaggio, che pare uscito da una fiaba d'altri tempi.

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