domenica 4 settembre 2011

Cina: dal Risciò al SUV

Nella Repubblica Popolare Cinese - nonostante solo una persona su 16 [1] (e meno male) possiede un'auto -, impazza la moda dal SUV (Sport Utility Vehicle, che sport ha molto poco, ma facciamo finta di crederci), lanciata ormai qualche lustro fa negli USA e poi sbarcata in Italia.
Solo nel 2010 sono stati immatricolati 850mila bolidi, mentre solo un'ibrida Toyota Prius è stata venduta in Cina nell'intero anno (molto probabilmente ha fatto meglio l'Italia...).
Secondo me le cause di questa tendenza vanno ricercate in due fattori:
  • Nonostante gli incentivi statali per l'acquisto di auto elettriche o ibride le soluzioni ecologiche rimangono ancora più costose dei rivali a motore benzina-diesel; inoltre sono viste come meno sicure, vista la tecnologia di recente introduzione.
  • Il boom economico che ha visto la Cina balzare in vetta nella scala economica mondiale ha creato in patria nuovi ricchi, che tendono ad ostentare questa importanza acquisita nella piramide sociale attraverso auto sportive, grandi e costose. Senza contare che magari anche famiglie dalle economie più modeste, per emulare gli omologhi milionari, acquistano queste "porta-aerei della strada" come investimento.
 Le grandi compagnie di auto europee gioiscono per i fatturati più alti della loro storia (vedi Mercedes), mentre il problema ambientale in Cina continua a farsi sentire in modo sempre più forte.
Ma sembra che la popolazione di questa nazione (come i suoi governanti), sia insensibile a questo tema, mettendo come priorità il "dio-denaro", forse bramato in millenni di povertà e degrado, ma non per questo raggiungibile con ogni mezzo (lecito e illecito).

Note:

[1] http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/09/01/cina-e-allarme-inquinamento-dopo-il-boom-dei-suv/154624/
[2] http://www.connecting-managers.com/magazine/nuove-frontiere/449-cinesi-sempre-piu-ricchi-sono-3300000-i-cinesi-milionari-dollari

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