La "famosa" Grattachecca... |
Mi chiedo e penso anche molti altri: che utilità ha nella professione medica, nonostante l'importanza della cultura generale, conoscere una tradizione tipicamente romana, che è praticamente sconosciuta a laureandi provenienti dall'esterno della capitale (ve ne sono molti provenienti in particolare da tutto il sud Italia). Non sarebbe più corretto inserire nozioni storiche di interesse nazionale, tappe fondamentali della storia italiana ed internazionale?
E' dello stesso parere Claudio Cricelli, presidente della società italiana dei medici generici: "I quiz sono inutili. Non si valuta l'attitudine alla professione. Sono delle lotterie" [1]
Il rettore Luigi Frati |
Non sarebbe meglio creare test "ad-hoc" per ogni facoltà, cercando di valorizzare i reali parametri che devono essere valutati: spirito critico e logico, capacità di essere flessibili di fronte a problemi reali. Solo così l'istruzione universitaria potrà togliersi quella patina (ormai indurita da decenni) di istituzione vecchia, certo bistrattata, ma che dovrebbe necessariamente farsi un "esame di coscienza".
NOTE:
[1][2] La Repubblica - 10 Settembre 2011 - p.25
[3]http://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_Frati
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