Ogni giorno nei supermercati rimangono invenduti quintali di alimenti ancora perfettamente commestibili, semplicemente arrivati alla data di scadenza.
Ora una domanda: avete mai provato a mangiare del formaggio scaduto da due giorni? Aveva un sapore diverso dal normale? Siete ancora vivi?
Nonostante questi prodotti siano ancora adatti al consumo umano, la legge ne vieta la vendita (in un certo qual modo tutelando i consumatori da brogli, giustamente).
Ma se questi alimenti venissero usati nelle mense dei poveri o fossero distribuiti a famiglie bisognose, che sicuramente accetterebbero questi prodotti "di serie B" (ma poi in pratica identici ai fratelli blasonati)?
Questa idea ormai è diventata realtà: in un ospedale di Bologna si recuperano 30 pasti pronti al giorno (35 mila euro annui), mentre a Verona dalle mense scolastiche 8 tonnellate annue.
Ma un esempio altrettanto eclatante è quello dell'Opera padre Marella, che invece di ecquistare derrate alimentari si rifornisce con i prodotti che i supermercati non vendono. Attualmente la spesa per i rifornimenti si aggira sui 110 mila euro, risparmiando 30 mila euro (ma considerando che il numero delle persone che usufruiscono del servizio è aumentato).
Andrea Segrè, professore dell'università di Bologna, spiega che un quarto di quello che gettiamo nella spazzatura a casa è ancora edibile.
L'opera Marella lavora addirittura allo stadio Dall'Ara, dove recupera alimenti dai buffet dei settori VIP, che molto spesso rimangono pieni di succulenti piatti dopo la fine degli incontri di serie A.
Questo fenomeno ci deve fare capire quanto il consumismo abbia influenzato il nostro modo di pensare: prestiamo più attenzione a 3 numeri impressi sulla confezione (la data di scadenza) che l'effettiva qualità del prodotto; ci ingozziamo di biscotti con olio di palma, grassi idrogenati di ogni genere, basta che non siano scaduti. Questo è il paradosso che bisogna combattere, magari pensando a quelle persone che nel mondo non hanno cibo e darebbero molto solo per avere uno yogurt scaduto chissà da quanto...
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