Il caro-libri (...di testo)
Ogni tanto, alla vista delle decine di libri che da studente mi trovo a utilizzare, penso: ma perchè non si può acquistare un e-book reader (ormai un Kindle è sui 120 euro)- che dura teoricamente per tutto il corso degli studi - e utilizzare libri elettronici, scaricabili a cifre modiche e non essere costretti ad utilizzare libri mastosontici, che potrebbero essere facilmente confusi con i volumi della Treccani.
Anzi, ancora meglio... proporre ai professori di redigere dispense in PDF, in modo che il materiale didattico sia completamente inerente e non ridondante rispetto alla spiegazione in classe (mi vengono in mente volumi di 600 pagine con"salti" della parofessoressa di 50/60 fogli...).
Vista poi la critica situazione in cui versa il nostro pianeta, penso che strizzare un occhio all'ecologia sia un atto doveroso. Questo in virtù del fatto che i libri scolastici sono per la maggior parte stampati su carta non riciclata, forse più adatta alle riviste patinate di gossip che non a volumi destinati ad un uso che non necessita di eccessivi lussi.
Ma il motivo che maggiormente mi spinge a vagliare questa idea è il seguente: sono convinto che fra il MIUR e le case editrici (in particolare quelle controllate dal "misterioso" mister B.) ci sia una specie di patto segreto (leggasi lobbismo) che consente alle ultime di assicurarsi la fornitura di libri ad una classe per tutto l'arco del biennio/triennio di scuola secondaria superiore. Se guardiamo questo fatto di sfuggita ci sembra che il senso sia:"non consentiamo di cambiare libro per non creare problemi nell'approccio allo studio dei ragazzi". Ma se guardiamo con occhio analitico la vicenda vediamo l'assurdo; perchè mi un professore, soddisfatto del supporto didattico offerto da un libro, dovrebbe cambiarlo per un altro. E' qui che si comprende la fera funzione di questa regola, creare lobby e monopolio culturale alle spalle di giovani che (forse...) desiderano solo studiare...
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