"...di questa sorprendente vita quaggiù
e degli strani clown che la controllano"
e degli strani clown che la controllano"
Lawrence Ferlinghetti , "Usi della Poesia"(1)
Alle ore 21 circa di ieri sera Silvio Berlusconi è salito al Quirinale per rassegnare le dimissioni dalla carica di Presidente del Consiglio dei Ministri. C'è chi dice: "è finito un calvario, durato 17 anni e la cui asprezza si è acuita nell'ultima legislatura".
Sono d'accordo, ma secondo me sarebbe riduttivo imputare a una pessima legislatura (cfr. p. 19 del "Venerdì di Repubblica" 4 Novembre 2011) tutti i problemi che l'Italia si trova ad affrontare. Senza affrontare il tema economico - che richiede conoscenze in questo campo, che non tutti posseggono -, mi vorrei soffermare sull'effetto che 17 (o quasi) anni di governo populista hanno avuto sulla mentalità delle persone, cambiando in modo radicale la società odierna.
Perchè si è passati da una TV che proponeva esclusivamente modelli femminili (e maschili...) moralmente integerrimi a soubrette (semi)-nude, che interpretano la parte della "gnocca" - stupida e non pensante-, ma solo oggetto del desiderio dell'uomo, vero re della scena?
Ma semplicemente perchè il degrado morale della politica - a partire dalle fasi conclusive della Prima Repubbica - è penetrato nella "forma mentis" delle persone e l'ha trasformata, rendendo normale la mercificazione del corpo, la tangente, l'aiuto, il nepotismo, l'inganno, il doppio-giochismo.
Almeno facessero come postulava Machiavelli ne "Il Principe"(2): l'uomo al potere, al fine di preservare la pace e scongiuare la guerra civile, può usare tutti i mezzi leciti o immorali a questo fine. Ma nella realtà di oggi questa decadenza dei costumi pubblici (intesi come di coloro che si occupano di politica) non ha portato vantaggi alla società, anzi ha acuito le disuguaglianze e ha gettato discredito su tutta una classe, che senza l'appoggio del popolo non ha la possibilità di governare.
E' per questo che a mio parere si procede con la formazione di un esecutivo "tecnico": il popolo ormai non crede più ad entrambe le fazioni, ha bisogno solo di uomini (e donne) capaci, che possano porre rimedio ai problemi (numerosi) che la nazione si trova ad affrontare.
Ho notato come nell'ultimo anno nei due emicicli si sia parlato più di vicende personali che di leggi, si siano fatte più conte (di parlamentari) che decreti.
Cosa vogliono allora gli elettori? Un gruppo di persone serie, dal comportamento irreprensibile, che abbia la passione per la cosa pubblica - cosa che a Mr. B è sempre mancata, essendo un imprenditore trapiantato in politica per eludere la giustizia -, che possa (almeno tentare) di dare una risposta ai problemi nazionali ed internazionali.
Spero molto che Monti possa assicurare all'Italia - una delle nazioni cardine dell'Unione Europea -, un futuro migliore, sia sul piano economico che su quello della considerazione che gli altri stati hanno di noi.
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