ieri ho guardato uno dei DVD che venivano pubblicati dall'espresso (Beatiful Minds), sulla scienza, spiegata da scienziati e grandi menti del nostro periodo. Nell'ottavo capitolo Umberto Veronesi parla dell'evoluzione della medicina, dalla scoperte di Pasteur ad oggi, con le nuove metodologie per sconfiggee il cancro, vero male dilagante del XXI secolo...
Ma non è di questo che voglio parlare...
Mi è venuto in mente (in correlazione a Veronesi), Beppe Grillo, che aveva attaccato l'eminente medico e la sua fondazione di ricerca. A suo parere le parole di Veronesi a favore del nucleare erano dettate dagli sponsor della sua fondazione, fra i quali spiccavano ENEL e molte altre multinazionali dell'energia. Ora mi chiedo: può un medico di fama internazionale, pluripremiato, pioniere dell'oncologia essere screditato da un comico, non uno scienziato, che per quanto (spesso...) dica delle verità, ha alcune volte ingigantito dei fenomeni che non avevano una spiegazione fatta di complessi passaggi mentali, ma semplicemente basata su evidenze (scientifiche e non...), forse talmente evidenti che trascurate de Beppe...
Ho sempre guardato Beppe Grillo come un bravo comico (a differenza diquelli di Zelig ecc...), ma non posso accettare che si addentri troppo in campi che non gli appartengono, paventando teorie complottiste al limite del credibile, considerando deficienti tutti coloro che non la pensano come lui.
Tornando alla questione "Veronesi": è ovvio che le centrali nucleari siano prive di rischi, ma penso che in questi anni, dove l'energia scarseggia, le fonti rinnovabili non sono ancora una sicurezza (ma dovrebbero esserlo...), si debba guardare al nucleare come una risorsa e non come un demone da scacciare. Come abbiamo visto con il disastro di Cernobyl, una nube radioattiva proveniente dall'Europa (es. Francia), provocherebbe conseguenze disastrose anche in Italia. Chi ha orecchi per intendere, intenda...
